Alessandro Desimoni
Libero professionista, cultore della materia
Riccardo Zanon
ArcelorMittal Steligence, 66 rue du Luxembourg, Luxembourg

L’impiego delle strutture composte acciaio-calcestruzzo è ben consolidato nella pratica progettuale per edifici e ponti da oltre un secolo. L’Eurocodice 4 è stato parte integrante della diffusione e utilizzo di questo tipo di strutture negli ultimi decenni, proponendo un approccio progettuale omogeneo e avanzato. Questo articolo riporta i principali sviluppi della seconda generazione della normativa europea, che si avvicina ormai alla pubblicazione ufficiale.

1. Cenni sullo sviluppo storico delle strutture composte acciaio-calcestruzzo
Le prime realizzazioni in struttura composta acciaio-calcestruzzo risalgono alla seconda metà del XIX secolo e riguardano solette di edifici e impalcati da ponte di luce contenuta (figura 1).
Tra le strutture di maggior rilievo che per prime adottano l’abbinamento dei due materiali, si segnalano il ponte Rock Rapids nello stato dell’Iowa, con travi a “I” curve incorporate nel calcestruzzo (progetto dell’Ing. Josef Melan, figura 2) e dell’edificio Metodist Building a Pittsburgh (Pennsylvania), anch’esso dotato della stessa tipologia per gli orizzontamenti. L’impalcato di Melan è noto per essere tra i primi in cui nella relazione di calcolo si faccia riferimento alla collaborazione dei due materiali.
In queste prime applicazioni la collaborazione è affidata all’aderenza all’interfaccia tra acciaio e calcestruzzo, in analogia a quanto avviene nelle strutture in calcestruzzo armato con le barre di armatura a sezione circolare. In questo periodo la progettazione delle due tecnologie (calcestruzzo armato e strutture composte) viene condotta seguendo le stesse regole di calcolo (Emperger, 1912 [1]).
Negli stessi anni, grazie anche ai primi test sperimentali condotti in Germania, si inizia a constatare che la spontanea collaborazione tra i due materiali è, tuttavia, riscontrabile solo quando le sollecitazioni sono di modesta entità e inferiori alla naturale aderenza acciaio-calcestruzzo. Al crescere dell’impegno statico richiesto all’interfaccia (dovuto principalmente a una distanza significativa dell’asse neutro delle componenti da quello della sezione composta) si manifestano importanti fenomeni di scorrimento tra i profili in acciaio e il calcestruzzo. […]

Leggi l’articolo completo su Costruzioni Metalliche n. 2/2024.

Alessandro Desimoni
Laureato in Ingegneria Civile indirizzo Strutture presso l’Università di Genova, esercita dal 2003 la libera professione, occupandosi di progettazione di opere civili e infrastrutturali in acciaio, calcestruzzo armato e composte acciaio-calcestruzzo, con particolare riguardo alla modellazione FEM e alle analisi dinamiche e non lineari. Si occupa, inoltre, di studi di vulnerabilità sismica di edifici esistenti in calcestruzzo armato e in acciaio. È docente in corsi di aggiornamento professionale nel campo delle strutture in acciaio, composte acciaio-calcestruzzo e del metodo agli elementi finiti. È stato collaboratore del corso di Costruzioni Speciali presso l’Università di Genova relativamente al tema delle Strutture Composte Acciaio-Calcestruzzo. È attualmente membro del Consiglio direttivo del CTA.

Riccardo Zanon
Laureato in Ingegneria Civile indirizzo Strutture presso l’Università di Trento e l’Università di Dresda, dopo una breve esperienza in studio tecnico in Italia ha integrato ArcelorMittal Lussemburgo dal 2008 ad oggi. Ha lavorato in vari dipartimenti occupandosi di ricerca applicata, calcolo strutturale, esecuzione in officina, vendita e messa in opera di prodotti siderurgici speciali o di carpenteria metallica preassemblata. Le applicazioni sono state principalmente per impalcati da ponte o per ossatura di edifici multi-piano, spesso nella forma di strutture composte acciaio-calcestruzzo. Dal 2020 è collaboratore scientifico del Prof. Markus Schäfer presso l’Università del Lussemburgo. È membro del comitato redattore dell’Eurocodice 4 e del Consiglio direttivo del CTA.