Ing. Mauro Eugenio Giuliani
REDESCO PROGETTI s.r.l.
La progettazione strutturale dell’edificio oggetto di questo articolo è stata svolta tenendo conto delle molteplici destinazioni d’uso che sono riconducibili ad:
– officina meccanica al piano terreno che si sviluppa per circa 160 m in lunghezza senza giunti e 24 m in larghezza conrelativi carroponti, con colonne solo perimetrali;
– un mezzanino per alloggiamento degli impianti;
– un piano per uffici con la relativa copertura delimitata anche da cavedi aperti.
Parti delle strutture sono in vista e sono armonizzate con la raffinata ma incisiva architettura del complesso. Le strutture sono state concepite per la realizzazione in stabilimento di macro-elementi da assemblare in cantiere. L’analisi statica ha avuto l’obbiettivo di ridurre al minimo le quantità dei materiali ma con un controllo stringente delle deformazioni; per raggiungere questo risultato le traverse con luce 24 m dei telai trasversali che sostengono tre livelli di impalcato sono state concepite con schema reticolare tipo Warren. La presenza di carroponti dotati di elevata portata e grande luce ha richiesto sino dall’inizio della progettazione lo sviluppo dell’analisi dinamica per assicurare adeguato comfort agli utenti degli uffici realizzati all’ultimo piano.
1. TIPOLOGIA
L’edificio è concepito per assolvere a molteplici destinazioni d’uso che sono riconducibili ad officina meccanica al piano terreno con relativi carroponti, ad un mezzanino per alloggiamento degli impianti, ad un piano per uffici con la relativa copertura delimitata anche da cavedi aperti (figure 1-3).
2. IMPOSTAZIONE DELLA PROGETTAZIONE STRUTTURALE
In questo progetto, la concezione strutturale è stata ispirata e guidata da un’ Architettura sapiente, capace di creare iconicità ma certamente consapevole della natura industriale, di ricerca e simbolica dell’edificio.
Si è trattato dunque di creare una Struttura che rispondesse a requisiti complessi in modo efficiente e coerente con l’organizzazione spaziale e formale dell’edificio.
Il progetto delle strutture riflette dunque la volontà precisa di dare forma ad un’Architettura che unisce la propria espressività ed eleganza alla massima funzionalità ed al rigore etico e formale richiesto da un’opera di questa ambizione.
Si evita pertanto il ricorso a sistemi inutilmente complessi, si ricerca una soluzione che permetta di soddisfare al meglio i requisiti funzionali, architettonici, energetici dell’edificio, attingendo alle conoscenze più avanzate nel campo della Ingegneria Strutturale nell’ottica di una ideale “ricerca del minimo” intesa come valore aggiunto del progetto.
Citando Constantin Brancusi: “la semplicità è complessità risolta”.
Dal punto di vista della sostenibilità, l’apporto primario che viene dall’ Ingegneria Strutturale è il minimo utilizzo di materiale all’interno dei vincoli formali e funzionali dell’opera. In questa direzione si è mosso il Progetto Strutturale fin dall’impostazione concettuale, scegliendo consapevolmente di doversi far carico di studi e verifiche degli aspetti legati alla stabilità di elementi estremamente snelli, al controllo delle vibrazioni oltre che delle deformazioni, ai livelli di comfort. La leggerezza delle strutture si abbina allo studio della fasi transitorie, delle dimensioni trasportabili, della prefabbricazione di grandi elementi e della semplificazione dei nodi e dei processi di produzione ed assemblaggio. In questo modo, si è voluto e potuto ridurre al minimo indispensabile l’impronta di CO2 delle strutture. […]
Leggi l’articolo completo su Costruzioni Metalliche n. 4/2024.