Ing. Davide Emmanuello, Ing. Bruno Finzi, Ing. Mauro Savoldelli
CEAS Srl – Via Tolmezzo 15, Milano
Ing. Alberto Maggioni
Finzi Associati Ingegneri Strutturisti – Via Giovanni Durando 38, Milano

L’intervento di riqualificazione edilizia di via Pirelli 35, a Milano, ha visto il progetto di rinforzi strutturali degli edifici esistenti dell’omonimo complesso, che, anche ai fini dell’adeguamento sismico, è consistito soprattutto nella predisposizione di piani rigidi attrezzati con dispositivi di accoppiamento dinamico (Shock Transmitter Units) tra unità indipendenti. L’iconico Bridge, che si erge in quota sopra la corte interna, è una struttura sospesa di quattro piani interamente in acciaio in appoggio su quattro pile in calcestruzzo, integrate nell’ordito del 2° piano fuori terra e nelle planimetrie del progetto. L’ingegnerizzazione strutturale delle carpenterie del Bridge ha avuto come obiettivo la massimizzazione delle superfici architettoniche (come open space) e quindi il sodalizio delle due grandi travature reticolari a campata unica di 32 m con le volumetrie di facciata, deputate a rivestirle. L’attività più significativa si è concentrata nella ricerca della schematizzazione di appoggio e vincolo laterale più efficiente, che prevede due coppie di dispositivi multi e monodirezionali (con capacità di 700 t in SLU) e sedici vincoli dinamici STU integrati negli impalcati oltre a 8 chiavi di taglio. La cinematica del Bridge, studiata come parte integrante del comportamento sismico globale, consente tuttavia il funzionamento sotto le azioni di fase termica e esercizio. Particolare attenzione si è infine posta nel metodo di montaggio e piano di controllo di deformabilità, conclusosi nell’adozione di 4 torri prefabbricate di appoggio provvisorio utili anche per controllo del corretto serraggio dei giunti ad attrito dei diagonali tesi, indispensabili per mantenere i cedimenti in fase elastica.

1. INTRODUZIONE
Il progetto di Via Pirelli 35, a Milano, nasce dall’ideazione di un grande ampliamento architettonico di un edificio esistente nell’omonima via del quartiere di Porta Nuova Garibaldi, subordinato alla realizzazione di un sopralzo di due livelli strutturali sopra l’ottavo piano del corpo principale esistente, denominato C building. Il progetto, nella sua complessità legata inizialmente alle estese opere di demolizione, non meno complesso si è dimostrato nella pianificazione delle opere dedicate ai nuovi volumi architettonici oltre al consolidamento statico e sismico che ha richiesto di rivedere l’ordito strutturale dell’aggregato edilizio, formato da cinque unità indipendenti.
Con riferimento alle norme vigenti sulle costruzioni esistenti, nella fattispecie al capitolo 8 (NTC’18), appurato il sostanziale cambio della risposta dinamica, si è ricorsi ad un progetto di Adeguamento Simico finalizzato all’incremento di capacità e rigidezza delle strutture primarie almeno fino al 100% della domanda sismica prevista per nuove costruzioni. In tal senso, la progettazione del Bridge ha contribuito a raggiungere il target di adeguamento sposando insieme sia la desiderata architettonica, sia i requisiti strutturali. […]

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