Riccardo Zanon
S.E., MBA, is Senior Research Engineer, ArcelorMittal Global R&D, Luxembourg
Mehdi Assad
S.E., Assistant Research Engineer, ArcelorMittal Global R&D, Luxembourg
Dennis Rademacher
S.E., PhD is Bridge Development Leader, ArcelorMittal Steligence, Luxembourg
Wojciech Lorenc
S.E., PhD, is Professor for Steel Construction at the Wroc?aw University of Technology, Poland

Il ponte ad arco a spinta eliminata è una soluzione strutturale sviluppata da oltre un secolo, ma recentemente ha vissuto un notevole rinascimento grazie al suo valore estetico come oggetto che si colloca nel paesaggio con una relativa efficienza in termini di costi rispetto ad altre soluzioni di riferimento della stessa categoria. Una tendenza recente in Europa è stata l’uso di profili strutturali pesanti come elemento dell’arco per un intervallo compreso tra 50 e 120 metri.
In questo documento vengono presentati diversi progetti, con la caratteristica comune di ispirarsi a un design pragmatico con dettagli in acciaio efficienti ed economici. Gli elementi di sospensione inclinati formano una fitta rete, che rispetto alla tradizionale disposizione verticale degli stessi consente tra l’altro momenti flettenti inferiori nella cravatta e nell’arco. L’uso dell’acciaio ad alta resistenza per l’arco consente un risparmio di peso che si traduce in economie di progetto. Gli elementi di sospensione sono fissati all’arco semplicemente tramite piastre di nodo saldate direttamente al profilo tra flange e anima. Gli elementi dell’arco sono giuntati per mezzo di saldature a piena penetrazione, sapendo che la sfida di saldare un acciaio così spesso richiede preparazione e disponibilità di manodopera altamente specializzata. La scelta del tipo di acciaio deve essere appropriata in termini di tenacità, tenendo presente che la connessione saldata può comportare requisiti di tenacità più rigorosi per il tipo di acciaio da acquistare. Recenti test di saldatura sono stati eseguiti per qualificare ulteriormente i giunti di saldatura testa a testa delle sezioni Jumbo, con l’obiettivo anche di quantificare i modelli di sollecitazione residua dopo la procedura di saldatura. Verranno presentati alcuni studi riguardanti la forma geometrica della preparazione degli smussi di saldatura e del foro per far fronte all’ottimizzazione della resistenza a fatica.

Leggi l’articolo completo su Costruzioni Metalliche, n. 2/2020

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