Dott. Arch. Carol Monticelli
Politecnico di Milano
La ristrutturazione e l’ampliamento dello storico palazzo Bocconi (1871) acquisito dalla Fondazione Luigi Rovati a Milano sono un esempio virtuoso di come quasi tutto sia possibile e perseguibile: lavorare in un contesto urbano complesso, ampliare senza occupare nuove porzioni di terreno e generare volumi ulteriori, scavare e non intaccare la stabilità degli edifici vicini, scavare e tenere per due anni sospeso un edificio su sottofondazioni temporanee. La volontà di ampliare un edificio storico e avere più spazi museali, in un contesto urbano che non può tollerare dei “fuori scala” e sopraelevazioni, ha portato a una soluzione univoca, con tutte le complessità del caso: ricavare lo spazio al di sotto dell’edificio stesso. L’acciaio è protagonista nella realizzazione degli scavi, nelle fondazioni, lasciando sospeso l’edificio durante lo scavo al di sotto delle fondazioni esistenti. È il materiale per le nuove strutture integrative e i nuovi solai nei livelli interrati, così come nell’alleggerimento della struttura della nuova copertura dell’edificio e nella realizzazione degli spazi museali, per il sostegno delle cupole in pietra.
La sfida in casi come questi è trovare soluzioni semplici a problemi complessi, controllare fin dalle prime fasi della progettazione la possibile fattibilità strutturale e tecnica. Questa è stata la combinazione perfetta tra i voleri progettuali dello studio MCA Mario Cucinella Architects e la risposta tecnica dello studio Milan Ingegneria, che hanno reso l’acciaio il vero protagonista di tutto questo intervento. Tutto ciò insieme a un pool di professionisti che hanno portato l’edificio ad ottenere la certificazione Gold del protocollo LEED, cercando di soddisfare i criteri di sostenibilità e contenimento dei consumi di materia e soprattutto energia in fase d’uso.
Lungo una cortina di fabbricati delicati e di pregio, nella struttura urbana milanese in cui sorgono i palazzi della nobiltà milanese di grande qualità architettonica, tra i quali il museo civico di Storia Naturale e il Planetario, è stato progettato un museo privato di arte etrusca, in cui la Fondazione offre alla collettività una collezione permanente che si compone di circa duecento reperti archeologici etruschi e di circa cinquanta opere di arte contemporanea. Un edificio residenziale neoclassico sito in Corso Venezia, n.52 è stato trasformato: questa architettura ben rappresenta non solo la storia dell’intero Corso, ma è una cartina tornasole delle vicende che si sono susseguite al suo interno, con le sue stratificazioni date dal tempo, le sue modifiche esito della cultura e delle vicissitudini delle famiglie che vi hanno abitato.
L’edificio – con quattro piani fuori terra, i due nuovi piani interrati e un attico terrazzato – sorge sull’area delle “ortaglie” dell’antico Convento dei Cappuccini di Porta Orientale. La facciata principale è caratterizzata da una balconata al primo piano, che sovrasta il portone dal quale si accede a un ampio cortile interno (figure 1,2, 7).[…]
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