Dario Panarelli, Pier Paolo Rossi, Nino Spinella
Università di Catania, Dipartimento di Ingegneria Civile ed Architettura – Catania, Italy
Antonino Recupero
Università di Messina, Dipartimento di Ingegneria – Messina, Italy

Il lavoro proposto presenta l’applicazione dei primi tre livelli di analisi delle recenti Linee Guida Italiane sui Ponti ad un campione di ponti, con impalcato in acciaio-calcestruzzo, situati lungo l’autostrada che collega le città siciliane di Messina e Catania. I livelli di analisi esaminati comprendono il censimento, l’ispezione visiva ed il calcolo della Classe di Attenzione dei ponti.
Dopo la raccolta dei dati di censimento e dell’ispezione visiva, i risultati di queste attività vengono descritti e analizzati criticamente, evidenziando pro e contro dei tre livelli di analisi esaminati delle Linee Guida Italiane sui Ponti. Inoltre, sulla base dei difetti rilevati e della loro numerosità, viene introdotta una metodologia per selezionare gruppi di ponti in base alla tipologia degli interventi da programmare.

1. INTRODUZIONE
Ponti e viadotti costituiscono dei punti critici delle infrastrutture di trasporto poiché questi sono soggetti a rapido deterioramento, a causa dell’assenza di manutenzione e/o dell’incremento dei carichi da traffico. Di conseguenza, la vulnerabilità strutturale aumenta rapidamente, così come anche i costi economici e sociali ad essa associati. Il patrimonio infrastrutturale italiano è uno dei più vetusti in Europa e il territorio italiano è affetto da vari rischi naturali, come terremoti, alluvioni e frane. Inoltre, soltanto poche regioni italiane e pochi enti gestori hanno messo in essere investimenti per valutare il livello di rischio dei ponti di propria competenza coinvolgendo, per esempio, gruppi di ricerca accademici [1], [2], [3].
A seguito del crollo del ponte Polcevera (anche noto come ponte “Morandi”) nel 2018 [4], la gestione e la manutenzione dei ponti è divenuta in Italia un tema di rilevante interesse. Nel 2020 il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha rilasciato le Linee Guida (LGP) per la classificazione e gestione del rischio, valutazione della sicurezza e monitoraggio dei ponti esistenti [5].
L’obiettivo delle LGP è garantire un metodo avanzato, univoco ed uniforme per valutare il livello di rischio dei ponti esistenti e, successivamente, pianificare le attività di monitoraggio e manutenzione.
Le LGP introducono un approccio multi-livello (con livelli da 0 a 5) con crescente grado di approfondimento. Questo approccio considera la combinazione di differenti tipologie di rischio, quale strutturalefondazionale, sismico, idraulico e frane. Il primo livello di analisi delle LGP ha lo scopo di censire i ponti indagati, mentre il secondo livello ha lo scopo di ottenere una valutazione delle condizioni di degrado dei ponti mediante ispezioni visive. Il terzo livello valuta, per ogni tipologia di rischio considerato, la cosiddetta Classe di Attenzione (CdA) per ogni ponte oggetto d’esame. La CdA costituisce un indicatore utile per gli enti gestori a definire le azioni da intraprendere (per es. adeguamento sismico, pianificazione di un sistema di monitoraggio). […]

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