Un grazie di fine anno.
Anche se questo numero, l’ultimo del 2022, arriverà sulle vostre scrivanie a feste finite, vogliamo comunque ringraziare tutti coloro che ci hanno sostenuto ed aiutato in questo anno trascorso: voi che ci state leggendo, voi che avete scritto gli articoli e voi che avete creduto in Costruzione Metalliche, facendo della nostra rivista una “parola chiave”, un hashtag come si direbbe adesso, per entrare nel campo dello studio, della progettazione e della realizzazione delle costruzioni in acciaio.
È stato un anno buono nonostante pandemie e guerre. Un anno di ripresa anche se non per tutti.
Ci vuole tanta voglia di pace e di speranza per credere nel futuro. La nostra rivista è come un vecchio tronco segnato dal tempo che però ha tanti rami nuovi e sta riprendendo forza. L’età media di coloro che hanno contribuito con i loro articoli è abbastanza bassa: significa che i giovani credono nella nostra rivista. Di loro abbiamo bisogno come l’acqua.
Veniamo a qualche numero.
Riusciamo a tenere la nostra cadenza bimensile, produciamo circa 600 pagine all’anno, gli autori del 2022 sono stati ben 127 e anche i lettori aumentano.
Gli argomenti toccati sono principalmente legati alla professione, ma riusciamo ad avere anche contributi dal mondo universitario che però è costretto a pubblicare prevalentemente su riviste indicizzate (leggete l’articolo del prof. Bernuzzi sul n. 5/2022 della rivista che illustra bene la situazione). La nostra rivista, per ora, non è indicizzata, nonostante sforzi che durano da anni per avere il riconoscimento legale: continueremo ad adoperarci per ottenerlo.
Ma, lo ribadiamo, il nostro interesse principale è il lavoro, le realizzazioni e tutto ciò che ha a che fare con una buona progettazione. L’ingegneria italiana è sempre apprezzata e primeggia dovunque nel mondo, sia che si tratti di progettazione, sia che si parli di realizzazioni.
Dobbiamo essere pronti ad accettare le sfide nuove che ci vengono da un mondo che cresce sia come numero di abitanti che come esigenze di confort e sicurezza. Prima tra tutti la salvaguardia del nostro habitat e la sostenibilità di quanto realizziamo.
Con queste attese facciamo a tutti i migliori auguri per l’anno che verrà e vi aspettiamo all’appuntamento col prossimo numero (il primo del 2023, già in lavorazione) che tratterà di ponti ed infrastrutture.
Il Comitato di Redazione