Ing. Alessandro Catanzano
Direttore Tecnico della Ricerca e Sviluppo di progetti speciali di Cimolai S.p.A.
Negli ultimi anni, il Perù ha registrato uno sviluppo economico significativo, con una crescita media del PIL del 5% circa annuo dal 1999 al 2018. Durante questo periodo, il Paese è emerso come una delle realtà più stabili dell’America Latina, diventando la sesta economia della regione, grazie anche all’esportazione di materie prime. Questo sviluppo è stato accompagnato da una crescente domanda di infrastrutture, tra le quali la Cimolai S.p.A. ha realizzato due ponti in acciaio di luce considerevole, ma con caratteristiche molto diverse fra loro, utilizzando un ampio spettro di tecniche e soluzioni ingegneristiche di montaggio e costruzione, che meritano di essere raccontate.
IL PONTE NANAY
Studi preparatori del montaggio del ponte strallato di Nanay
Nel nord del Perù, la Cimolai S.p.A. ha realizzato il nuovo ponte strallato sul fiume Nanay, in carpenteria metallica con soletta in calcestruzzo, situato nei pressi della città di Iquitos. Il ponte, che collega la periferia della città alla profonda selva amazzonica, in una zona fino a pochi anni fa raggiungibile solo mediante imbarcazioni fluviali, è composto da una campata centrale di 241,5 m e due campate laterali da 91,5 m ciascuna, per un totale di 424,5 m. Il ponte è sostenuto da due piloni in calcestruzzo, alti 76 m, dai cui lati frontale e posteriore spiccano undici stralli per lato, per un totale di 88 stralli di sospensione dell’impalcato (figura 1). Con riferimento al progetto, alcune richieste riguardavano la stabilità aeroelastica nel transitorio, posto che la sezione originale, a classica doppia trave con soletta superiore, era stata affusolata alle estremità nella campata centrale proprio perché la prova in galleria del vento aveva dato esito negativo (figura 2).
Poiché la galleria aveva eseguito una sola prova per il transitorio, per di più con massa e rigidezza che comprendevano la presenza della soletta ad ogni concio aggiunto nell’avanzamento a sbalzo, la Cimolai ha dovuto verificare la configurazione di montaggio mediante inserimento delle risultanze della CFD sezionale, eseguita da specialisti interni su OPENFOAM (figura 3).
Sull’onda di tali calcoli, sono stati inoltre richiesti il dimensionamento e il progetto delle saldature a resistenza e a fatica, calcolo che, specie quest’ultimo, in relazione allo spettro di vento e dato l’enorme peso computazionale, è stato reso possibile solo grazie ai post processori Straus7 sviluppati da specialisti, internamente a Cimolai S.p.A. (figura 4). […]
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