Prof. Giuseppe Brando
Presidente del Comitato Organizzatore Locale
Si sono appena concluse le XVIII Giornate delle Costruzioni in Acciaio. Il Convegno ha avuto luogo nella incantevole cornice di Francavilla al Mare e, come da tradizione, ha visto confrontarsi i più importanti ricercatori e progettisti italiani che si occupano di costruzioni metalliche.
La partecipazione è stata vivace e al consueto entusiasmo di giovani ricercatori, taluni alla loro prima esperienza in un palcoscenico nazionale così importante (anche questo uno storico tratto distintivo del Convegno), si è aggiunta la felicità di un’intera comunità per essersi ritrovata assieme, ancora una volta, dopo le note restrizioni sociali legate all’emergenza pandemica.
Oltre alle tematiche che da sempre hanno contraddistinto la manifestazione, quali quelle legate alla progettazione di edifici in acciaio in zona simica con sistemi resistenti di tipo convenzionale (CBF, EBF, MRF), alla progettazione di ponti, alla verifica di strutture resistenti al fuoco, alla caratterizzazione di giunzioni metalliche e al calcolo di strutture composte acciaio-calcestruzzo, solo per citarne alcune, hanno trovato ampio spazio nuovi argomenti di ricerca, quali quelli legati alle recenti tendenze di produzione basate sulla manifattura additiva (stampa 3D), alla concezione di dispositivi di protezione sismica innovativi in acciaio o in lega d’alluminio, alla progettazione di strutture speciali per assecondare le più avanzate esigenze architettoniche dei moderni sistemi urbani.
Il Convegno è stato avviato dalla relazione generale di Claudio Bernuzzi, che, oltre ad illustrare gli attuali trend di ricerca sulle strutture in acciaio, ha fornito spunti interessanti e critiche non banali sulla formazione che il sistema accademico attualmente eroga a favore dei futuri progettisti delle costruzioni metalliche (1).
Considerata l’imminente approvazione della nuova generazione di Eurocodici e considerata la propulsione fornita da diversi ricercatori italiani in questo processo, non potevano mancare alcune relazioni ad invito dedicate all’argomento. Di estremo interesse, da questo punto di vista, sono stati gli interventi di Raffaele Landolfo, che ha illustrato il nuovo impianto dell’Eurocodice 8 per la progettazione di strutture in acciaio, e di Francesco Ricciardelli, che ha trattato le basi teoriche dell’Eurocodice 1 per il calcolo delle strutture al vento. Peraltro, sempre con riferimento alle normative, un contributo di respiro diverso è stato proposto dalla presentazione ad invito di Atsushi Sato, dello Nagoya Institute of Technology, che ha relazionato sugli approcci adottati in Giappone per la progettazione di strutture in acciaio sismo resistenti.
Un discreto spazio è stato poi dedicato ad uno degli argomenti più caldi del momento, quello dei ponti, su cui hanno relazionato Mario de Miranda, che ha fornito spunti molto interessanti sulla evoluzione, l’efficienza e la qualità formale dei ponti in acciaio, ed Edoardo Cosenza, che ha discusso le novità apportate dalle “Nuove linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti” recentemente emanate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
D’altra parte, l’importanza data al tema dei ponti da parte degli organizzatori del Convegno è emersa dalle due visite tecniche al “Ponte del Mare” (Pescara) e al “Ponte Filomena delli Castelli” (Montesilvano). In entrambi i casi, i partecipanti sono stati accompagnati dai progettisti, Mario de Miranda per il primo e Luigino Dezi per il secondo, che hanno mostrato le peculiarità e gli elementi di innovazione dei due ponti strallati.
Come da tradizione, il Convegno è stato caratterizzato da eventi di piacevole convivialità, che hanno trovato il loro culmine nella cena sociale organizzata presso il Ristorante Borgo Fonte Scura a Silvi Marina, durante la quale sono stati consegnati i premi per le migliori tesi, i migliori progetti ed i migliori articoli presentati da giovani ricercatori.
Il fervore emerso dai lavori congressuali non può che far ben sperare sul futuro di una comunità che, come sempre, ha dimostrato di sapersi rinnovare, di esser pronta ad accettare nuove sfide e di poter tracciare nuovi percorsi per promuovere sempre di più l’uso dei materiali metallici nel mercato delle costruzioni italiano.
(1) La relazione del prof. Bernuzzi è pubblicata nel n. 5/2022 della rivista Costruzioni Metalliche.