Buongiorno a tutti, sono Roberto D’Arsiè. In questo momento sono il direttore lavori di due interventi di adeguamento sismico in Provincia di Treviso.
Gli interventi previsti comportano l’utilizzo di carpenteria metallica come controventamenti ecc…, per lo più profili tubolari cavi tondi.
Iniziati i cantieri mi sono scontrato con l’accettazione dei materiali in cantiere che nel caso di finanziamenti pubblici (nel mio caso PNRR) devono rispettare i principi DNSH e criteri CAM oltre alle usuali procedure previste dalle NTC18.
Mentre per il calcestruzzo e il ferro d’armo non ho avuto difficoltà a reperire i mezzi di prova della conformità del materiale ( in genere forniscono un “Certificato di Prodotto” validato da un organismo di valutazione) per il ferro da carpenteria (nel mio caso profili doppio T e profili cavi tondi) invece il massimo che sono riuscito ad avere sono delle Auto-dichiarazioni sul contenuto di materiale riciclato.
Ad oggi non riesco ad accettare in cantiere la carpenteria metallica perchè sprovvista della documentazione di prova del contenuto minimo di riciclato ovvero recuperate ovvero di sottoprodotti come di seguito specificato (DM n. 256 del 23 giugno 2022- CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEI LAVORI DI INTERVENTI EDILIZI”), le carpenterie non riescono a reperire la documentazione necessaria.
Chiedo se anche altri colleghi se hanno avuto/stanno avendo problemi da questo punto di vista.
Cordiali saluti