L’ingegneria Civile nasce con le palafitte nel VI millennio avanti Cristo, ma soltanto dopo 8.000 anni l’Ingegnere inglese John Smeaton introduce il nome “Civil Engineer” con la fondazione della “Smeatonian Society of Civil Engineers”. L’associazione era interdisciplinare: riuniva ingegneri, finanzieri, avvocati in vista della realizzazione di progetti di pubblico interesse, quali canali, fari, aree portuali, linee ferroviarie, a supporto dello sviluppo industriale appena iniziato. Nel 1829 la terminologia “Genie Civil” fu introdotta in Francia da École Centrale Paris in contrapposizione al “Genie Militaire” dell’Ecole Polytechnique.
École Centrale voleva formare ingegneri destinati a rispondere alle molteplici sfide del progresso industriale, sociale e umano, quindi ingegneri con sbocchi lavorativi molto diversi da quelli di École Polytechnique, prevalentemente destinati a servire l’Esercito francese.
L’Ingegneria Civile è quindi concepita a servizio dell’antropizzazione, fiorisce laddove c’è espansione economica e demografica, non ha concorrenti nel progetto e costruzione di strade, di ferrovie, di ponti, di porti, di dighe, canali e opere fluviali, degli edifici richiesti dall’industria manifatturiera. […]

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